In un articolo pubblicato su Doppiozero, Giuseppe Mendicino ricorda la figura di Giovanni Cenacchi, l’alpinista e scrittore scomparso nell’agosto del 2006, dopo una lunga malattia, a soli 43 anni. Mendicino passa in rassegna i lavori più importanti di Cenacchi – la casa editrice Hoepli ha da poco pubblicato una raccolta di scritti editi e inediti del compianto alpinista, Dolomiti cuore d’Europa. Guida letteraria per escursionisti fuori rotta – dai quali emerge una passione incontrastata per la montagna e in particolare per le Dolomiti.
Chi scorre le pagine di Escursionista per caso a Cortina d’Ampezzo, pubblicato nel 1991, oltre a immergersi nelle bellezze dei luoghi descritti, scopre magnifiche foto di boschi e di montagne. “È una guida iniziatica delle Dolomiti Ampezzane scritta per essere letta e non solo consultata, un libro utile a orientarsi tra boschi e altipiani senza rinunciare al privilegio dello smarrimento poetico”. Un libro privo di mappe, con indicazioni topografiche appena accennate che si confondono a leggende, racconti e riflessioni, ricco di ironia e afflato poetico: “Qualunque pensiero abbiate con voi, l’Alpe di Fosses e quella di Sennes sono i posti migliori delle Dolomiti in cui possiate portarlo a spasso. È forse proprio il contrasto con il paesaggio consueto delle Dolomiti a moltiplicare l’emozione per questo deserto di prati e pietre. Stupiscono soprattutto il verde modulato in curve dolci e ampie fino all’orizzonte, il cielo vastissimo, i laghi e le rocce nitidi come gioielli, il vento che soffia inarrestato. Grazie a tanta apertura, che ci sia o meno bel tempo, sulle praterie di Sennes la luce è sempre forte, prevalente sul colore. Tale ampiezza, abbagliante nel cielo come sull’altopiano, provoca a volte un senso di smarrimento, di solitudine. E succede così che un posto in cui l’esterno è tanto nitido, presente, sappia paradossalmente facilitare una disposizione d’animo rivolta all’interiorità, all’intimità. I posti in cui si vede a perdita d’occhio – non è strano? – sono a volte quelli in cui più facilmente ci si smarrisce in se stessi”. Le fotografie sono spesso animate dalla presenza dei suoi più cari amici: Cenacchi era uno specialista della condivisione, amava coinvolgere gli amici nelle sue escursioni montane sia professionali sia di piacere.
Immagine da Wikimedia
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