Il critico musicale Stefano Di Trapani – alias Demented Burrocacao – ha incontrato per Il Tascabile Peter Hook, bassista dei Joy Division e dei New Order. Nel corso dell’intervista Hook ripercorre la storia di Haçienda, il club di Manchester in cui negli anni ’80 si sviluppò la rave culture. La parabola del suddetto locale è stata raccontata nel libro, scritto dallo stesso Hook, intitolato Haçienda, come non si gestisce un club, pubblicato nel settembre scorso dalla LUISS University Press.
Alcuni fanno i soldi, altri la storia”. Parola di Tony Wilson, il discografico entrato nell’immaginario collettivo per la sua etichetta, Factory Records, che tra i molti talenti in catalogo vantava gente come i Joy Division, poi tramutatisi in New Order dopo il suicidio del cantante Ian Curtis. La frase era indirizzata al bassista della formazione, Peter Hook, praticamente uno degli inventori del suono new wave sulle quattro corde. Il contesto: il momento della chiusura dell’Haçienda, il celebre locale di Manchester nel quale nacquero tanto la rave culture quanto Madchester, la scena di Manchester che sbancò in tutto il mondo con gruppi come Happy Mondays e Stone Roses. Tony Wilson, Peter e i New Order, e soprattutto il manager Rob Gretton, trasformarono la Haçienda in una vera leggenda di innovazione culturale.
Ma ogni innovazione ha un prezzo da pagare: per l’Haçienda fu una gestione dissennata, da romanzo.
Immagine da Wikimedia.
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