Su suggerimento di @gordon.
Uno dei più celebri critici letterati al mondo, Harold Bloom, viene ritratto in questo articolo di Rivista Studio, che parla di Shakespeare, ma soprattutto del concetto di “canone”. Bloom è il critico letterario forse più controverso, per la forte avversione verso nuove letture critiche, come allo stesso modo per la lontananza da una difesa di stampo conservatrice della critica ai testi.
Nella metà dell’Ottocento, Thomas Babington Macaulay, l’architetto dell’educazione inglese in India, espresse il noto giudizio secondo il quale un unico scaffale di letteratura europea valesse tutti i libri dell’India e dell’Arabia insieme. Le idee di Bloom sembrano essere in linea con le tesi di Macaulay. Ma nel ricordare le origini dell’idea della superiorità della letteratura occidentale sulle altre, e le strategie con cui la letteratura è stata usata per sottomettere alte culture, anche Ania Loomba, nel libro Colonialismo/Postcolonialismo, ammette che «storicamente, Shakespeare è stato usato in Sud Africa sia per contrastare che per diffondere il razzismo»
Immagine CC BY-SA da Public Domain Review via flickr
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