A cura di @gio.
Nelle ultima settimane in Italia e in Francia sono stati pubblicati alcuni documenti ufficiali che alimentano il dibattito sulla realizzazione della TAV Torino Lione.
Il documento “Verifica del modello di Esercizio per la tratta nazionale lato Italia – Fase 1 – 2030”, predisposto dal Gruppo di Lavoro Modello di Esercizio dell’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino-Lione – approvato nelle sedute dell’Osservatorio del 25 settembre e 30 ottobre 2017 – è stato pubblicato sul sito dell’Osservatorio a gennaio 2018.
Nelle sue conclusioni si legge
La puntuale ricostruzione del processo decisionale e di progettazione ha bene evidenziato come un’opera di questa dimensione e complessità richieda lunghi tempi di analisi, valutazione, decisione e di realizzazione.
Accanto a questa evidenza occorre porne un’altra: nel frattempo il mondo non rimane immutabile, ma cambia rapidamente e in maniera così profonda da mettere spesso fuori gioco anche le più accurate previsioni; l’offerta moderna di sistemi e servizi è in grado di influenzare la domanda di trasporto tanto che se esistono alternative al passo con i tempi in termini di offerta, queste sono in grado di attrarre e polarizzare i traffici; viceversa, un’offerta desueta viene tipicamente scartata dal mercato. Di fronte ai cambiamenti, sorge allora spontanea la domanda: «avessimo saputo ciò che in seguito è accaduto, avremmo preso la stessa decisione?». È una domanda lecita, ma che interessa gli studiosi e gli storici.
La domanda che i decisori devono farsi è invece un’altra: «al punto in cui siamo arrivati, avendo realizzato ciò che già abbiamo fatto, ha senso continuare come previsto allora? Oppure c’è qualcosa da cambiare? O, addirittura, è meglio interrompere e rimettere tutto com’era prima?».[…] Su questo terreno si ritiene che la risposta debba essere formale.
La sostanza è stata ampiamente dibattuta molti anni fa: non ha quindi senso tornare a discutere il merito di argomenti già discussi e sui quali si è già giunti ad una decisione. Le previsioni fatte e i parametri utilizzati rientrano nel campo di valutazioni tecniche che, essendo legate alla previsione di fenomeni incerti e di lungo periodo, non possono non avere un elevato margine di aleatorietà.
Non c’è dubbio, infatti, che molte previsioni fatte quasi 10 anni fa, in assoluta buona fede, anche appoggiandosi a previsioni ufficiali dell’Unione Europea, siano state smentite dai fatti, soprattutto per effetto della grave crisi economica di questi anni, che ha portato anche a nuovi obiettivi per la società, nei trasporti declinabili nel perseguimento di sicurezza, qualità, efficienza.
Lo scenario attuale è, quindi, molto diverso da quello in cui sono state prese a suo tempo le decisioni e nessuna persona di buon senso ed in buona fede può stupirsi di ciò. Occorre quindi lasciare agli studiosi di storia economica la valutazione se le decisioni a suo tempo assunte potevano essere diverse. Quello che è stato fatto nel presente documento ed interessa oggi è, invece, valutare se il contesto attuale, del quale fa parte la costruzione del nuovo tunnel di base, ma anche le profonde trasformazioni attivate dal programma TEN-T e dal IV pacchetto ferroviario, richiede e giustifica la costruzione delle opere complementari: queste infatti sono le scelte che saremo chiamati a prendere a breve.
Proprio per la necessità di assumere queste decisioni in modo consapevole, dobbiamo liberarci dall’obbligo di difendere i contenuti analitici delle valutazioni fatte anni fa.
In Francia, quattro mesi dopo il suo insediamento da parte del Ministro dei Trasporti francese Èlisabeth Borne, il COI, il Conseil d’orientation des infrastructures, ha presentato e pubblicato le sue conclusioni lo scorso 1° febbraio. Il Rapporto costituisce la base di riflessione per le future leggi francesi in tema di priorità infrastrutturali per la mobilità. Il Rapporto ha escluso dalle proprie analisi 4 progetti strategici tra cui la TAV Torino Lione, ma prevede investimenti per le linee di adduzione alla tratta internazionale. Se non vi è dunque traccia di un ripensamento sulla realizzazione della TAV, contiene raccomandazioni sull’adozione di un metodo che dia priorità alla risoluzione delle problematiche sui nodi delle grandi Città e alla progettazione dei nuovi interventi tenendo conto delle risorse disponibili e lavorando per fasi e lotti progettuali. Il Rapporto tuttavia lascia irrisolto il nodo dei finanziamenti.
Infine, sempre in Francia, il 15 febbraio è stato diffuso il cosiddetto Rapporto Spinetta “Rapport sur l’avenir du transport ferroviaire”. Nel delineare il futuro dele ferrovie francesi, il Rapporto individua la necessità di concentrare gli investimenti sul trasporto urbano, periurbano e di collegamento tra le principali metropoli e di intervenire sulla rete ad alta velocità nell’ottica della manutenzione delle linee esistenti, piuttosto che di una sua ulteriore espansione.
Immagine da Wikimedia Commons.
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