La BBC riporta i risultati di un nuova analisi sugli effetti dei farmaci che bloccano la pubertà: l’indagine ha trovato dei cambiamenti nella salute psicologica dei bambini a cui sono stati prescritti questi farmaci. Questo risultato differisce da un precedente studio che non aveva evidenziato particolari effetti negativi e che aveva spinto il Servizio sanitario nazionale britannico a prescrivere questi farmaci anche a pazienti molto giovani.

Nel 2011, un’équipe del Tavistock’s Gender Identity Development Service (GIDS) – l’unica gender clinic per bambini del NHS in Inghilterra – e dell’University College London Hospitals (UCLH) ha intrapreso quello che è diventato noto come early intervention study.

Quando i risultati dello studio sono stati pubblicati nel 2021, hanno rivelato che i bloccanti non avevano portato “alcun cambiamento nella funzione psicologica” di coloro che li assumevano.

Ma secondo una nuova analisi dei dati, la maggior parte dei bambini coinvolti ha subito cambiamenti positivi o negativi nella propria salute mentale: il 34% ha visto peggiorare la propria salute mentale, mentre il 29% è migliorato.

Lo studio iniziale utilizzava i punteggi dei questionari per genitori e figli, che valutano i problemi comportamentali ed emotivi dei bambini.

Il risultato complessivo di “nessun cambiamento” si è basato su una media di questi punteggi, dati in momenti diversi.

“È un modo molto standard di fare le cose”, ha detto a Newsnight il professor Chris Evans, psichiatra e psicoterapeuta in pensione. “Il problema è che non presta attenzione a quanta variazione c’è stata tra i partecipanti”.

Per esempio, un quarto potrebbe ottenere un punteggio estremamente alto, un quarto potrebbe ottenere un punteggio abbastanza alto, un quarto potrebbe ottenere un punteggio abbastanza basso e un quarto potrebbe ottenere un punteggio estremamente basso. Eppure la media del gruppo si collocherebbe da qualche parte nel mezzo.