A cura di @martina.
Il 7 luglio di 57 anni fa 5 operai reggiani, tutti iscritti al PCI, vengono uccisi dalle forze dell’ordine durante una manifestazione di piazza. La strage fu il culmine di un periodo di alta tensione generato dalla formazione del governo Tambroni, monocolore democristiano, grazie all’appoggio del MSI. Racconta in questo articolo Matteo Pioppi:
La voglia di scatenare l’inferno era dietro l’angolo. Dobbiamo pensare a ragazzi giovani o a ex partigiani che avevano 35-40 anni, quindi ancora fisicamente prestanti, gente che sapeva sparare insomma. Il clima che si respirava nei giorni successivi fu di estrema tensione. Dopo questo episodio il governo Tambroni si dimise. Ci furono processi, sia ai manifestanti, sia ai poliziotti. Nessun colpevole.
Erano passati solo 15 anni dalla fine della guerra. Fra i testimoni della vicenda ci sono, ancora ragazzi, quelli che faranno parte delle Brigate Rosse a Reggio Emilia.
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