A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un’inchiesta suddivisa in tre parti e pubblicata su Giap – Il blog di Wu Ming, la giornalista e criminologa Selene Pascarella discute le infondate teorie intrise di complottismo a tema esoterico/satanico sorte intorno ad alcuni dei più tristemente noti casi di cronaca italiani – come quello dei Bambini di Satana o del Mostro di Firenze – e cavalcate dai media, sostiene la stessa autrice, a scopo prettamente lucrativo e dagli inquirenti al fine di rendere sostenibili impianti investigativi deboli quando non completamente incongruenti. La Pascarella, passando in rassegna i casi di cui sopra, propone un’analisi delle drammatiche conseguenze che spesso – come nel caso cosiddetto dei Diavoli della Bassa Modenese – scaturiscono da modi di procedere esasperatamente sospettosi e congetturali.
«Bambini utilizzati come marionette sacrificali nelle notti delle messe nere e dei riti satanici – si legge su La Stampa – Riti che la coscienza popolare tende a negare, che la giustizia fatica a perseguire e a condannare, che un esercito internazionale di Orchi vorrebbe normalizzare».
Un boom non recente in verità, considerando che la cronaca nera Italiana è attraversata dalla pista satanica fin dai suoi gialli fondativi – la saponificatrice di Coreggio, Girolimoni, il mostro di Nerola – destinata a insediarsi in pianta stabile nella narrazione gialla nostrana grazie a casi clamorosi come i duplici omicidi del Mostro di Firenze, la scomparsa di Emanuela Orlandi, l’assassinio di Simonetta Cesaroni.
Oggi l’interpretazione satanica di un delitto, nella veste mediaticamente più neutra e commerciabile – della «pista esoterica», rientra nelle normali ipotesi investigative. L’idea che per il mondo, Italia compresa, si aggirino individui che a titolo personale e, più spesso, in ossequio a un gruppo criminale organizzato, compiono stupri e omicidi nel nome di Satana rientra negli orrori possibili.
Immagine da Wikimedia.
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