Texas Tribune riporta e commenta le notizie dell’aumento del numero di terremoti riscontrato nelle aree del Texas in cui viene praticata la tecnica del “fracking” per estrarre gas e petrolio.
Secondo gli scienziati, il problema deriva dalla reiniezione nel sottosuolo del materiale acquoso estratto durante il processo.
Between three and six barrels of salty, polluted water also come up to the surface with every barrel of oil. The cheapest, and most commonly used, way to dispose of this “produced water” is to drill another well and inject it into porous rock formations deep underground.
Con riferimento alla cittadina di Pecos (situata in una zona a intenso sfruttamento del sottosuolo) un recente studio dell’Università del Texas ritiene più che probabile che l’attività sismica registrata negli ultimi vent’anni sia legata al fracking. Il numero di eventi sismici è cresciuto costantemente, con 209 episodi nel 2021, più del doppio dell’anno precedente (che a sua volta era stato un anno record).
L’agenzia regolatoria statale è stata costretta a sospendere le attività di reiniezione in alcune zone.
RRC staff has determined that [produced water] injection into deep geologic strata — below the top of the Strawn Formation and especially the Ellenburger Formation — across the area is likely contributing to recent seismic activity,” the agency wrote in its justification for suspensions.
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