A cura di @IlMostroDeiBiscotti.
Se fino a poco tempo fa si pensava che gli scoiattoli volanti utilizzassero la “tuta alare” soltanto per prolungare i salti attraverso il volo planato, studi più recenti hanno mostrato una varietà molto più ampia di modalità di volo.
Un articolo su Atlas Obscura racconta l’esperienza e i risultati delle ricerche di Alexander Badyaev, professore di biologia evolutiva, che ha seguito questi animali in una foresta del Montana per assistere a “uno dei più spettacolari air show della natura”.
On the lakeshore that night, shortly after 2:30 a.m. under a nearly full moon, I was treated to an unforgettable air show. It started with a cloud of snow dust kicked up by two males chasing each other on the upper branches of a spruce tree high overhead. One of the males lost his grip and dove into a glide over the lake, to be followed immediately by the rapidly accelerating glide of the second male. Both landed and resumed their squabble in the upper canopy on the other side of the lake, seemingly without much loss of elevation despite a glide of at least 50 meters.
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