Su suggerimento e a cura di @cocomeraio.
Martedì 15 dicembre la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla Legge di Stabilità che revede l’introduzione di “codici e percorsi rosa” in tutti gli ospedali italiani (pag. 47).
Giulia Siviero sul Post e Nadia Somma sul Fatto Quotidiano, Lea Melandri sul Corriere contestano la legge accusandola di essere una trappola che distrugge l’esperienza e i saperi raccolti negli ultimi trent’anni dai centri Antiviolenza sulla violenza contro le donne e di operare una nuova vittimizzazione.
La promotrice Fabrizia Giuliani difende la legge trovando il sostegno della madre del progetto toscano che già prevedeva un percorso simile. «Codice rosa? Nessuna costrizione, da noi è già un successo» commenta sulla sua pagina Facebook Vittoria Doretti, medico anestesista e la “mamma” del progetto nato a Grosseto. L’esperienza della Toscana ha già dimostrato che unire il lavoro delle istituzioni e delle associazioni femminili territoriali è possibile e fondamentale per far emergere il fenomeno della violenza per la gran parte ancora nascosto.
Immagine CC BY-NC-ND da flickr
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