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Il Governo ha Approvato gli OGM nel silenzio generale?

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Il canale Youtube Entropy for Life ha pubblicato un video nel quale fa il punto su quanto accaduto in Senato a fine maggio: durante la votazione sul Decreto Legge «Siccità» è stato approvato un emendamento che autorizza la sperimentazione in campo delle TEA , Tecnologie di Evoluzione Assistita, prima permessa solo in vitro.

La sperimentazione sarà possibile fino al 31 dicembre 2024, in attesa della pubblicazione della proposta di regolamentazione delle nuove tecniche genomiche in studio alla Commissione Europea.

Secondo alcuni partiti associazioni il governo italiano avrebbe approvato la sperimentazione sul campo dei nuovi OGM all’interno del decreto legge siccità.

L’emendamento al Decreto Legge è stato proposto dal senatore di Fratelli d’Italia De Carlo e recita:

Per consentire lo svolgimento delle attività di ricerca presso siti sperimentali autorizzati, a sostegno di produzioni vegetali in grado di rispondere in maniera adeguata a scarsità idrica e in presenza di stress ambientali e biotici di particolare intensità, nelle more dell’adozione, da parte dell’Unione europea, di una disciplina organica in materia, l’autorizzazione all’emissione deliberata nell’ambiente di organismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici è soggetta, fino al 31 dicembre 2024, alle disposizioni di cui al presente articolo.

Alleanza Verdi e Sinistra e svariate associazioni ambientaliste, tra cui WWF, Greenpeace e SlowFood, hanno protestato sostenendo che si tratti di tecnologie analoghe agli OGM, ma cosa c’è di vero?

In questo articolo di Le Scienze Anna Meldolesi prova a fare chiarezza tra i termini.

La domanda più importante a questo punto è: le TEA/NTG sono OGM? Per il senso comune la risposta potrebbe essere no, perché di solito con la parola OGM si intendono gli organismi transgenici come il mais Bt resistente alla piralide e la soia RR resistente a un erbicida. Per le leggi comunitarie e italiane, comunque, la risposta è sì, almeno per ora.

Le Tecnologie di Evoluzione Assistita, infatti, utilizzano quelle che sono a tutti gli effetti tecniche di editing genomico, permettendo di ottenere piante che, con un maggiore dispendio di tempo e di risorse economiche, potrebbero essere ottenute anche con “tradizionali” tecniche colturali di incroci e selezione dei caratteri desiderati.

La senatrice Elena Cattaneo, che ha votato a favore dell’emendamento, in questo articolo pubblicato da Il Foglio scrive che si tratta di «una scappatoia ipocrita per non fare i conti con gli errori del passato» Tuttavia riconosce che è possibile

salutare l’apertura parlamentare alle nuove tecnologie sull’editing genomico per ciò che è: un’utile scappatoia per riaccendere la conoscenza in un settore nel quale, prima di un blocco scientificamente immotivato, i ricercatori italiani erano tanti, all’avanguardia e tra i migliori.


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