A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un articolo pubblicato su Il Libraio, lo scrittore Eugenio Raspi, ex tecnico specializzato della fabbrica ternana Acciai Speciali e autore dei romanzi Inox e Tuttofumo, passa brevemente in rassegna alcune delle opere della letteratura industriale che lo hanno ispirato, riflettendo sul mondo del lavoro e sulla necessità di un filone letterario che continui a parlarne.
La letteratura industriale ha consegnato alla cultura italiana libri quali Memoriale di Paolo Volponi, La chiave a stella di Primo Levi, Donnarumma all’assalto di Ottiero Ottieri, La vita agra di Luciano Bianciardi. Non ero ancora nato quando Italo Calvino ed Elio Vittorini scrivevano saggi e romanzi sull’alienazione degli operai. Potere, libertà, scelte individuali e collettive, solitudine, a volte paranoia, follia: sono i temi – umani, universali – chiamati in causa da questi autori. È stato un movimento critico che dall’interno di uno stabilimento cercava di espandersi all’esterno. Lo ha definito bene Ottieri: “Gli altri possono farvi brevi ricognizioni, inchieste, ma l’arte non nasce dall’inchiesta, bensì dall’assimilazione”.
Immagine da Wikimedia.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.