Su suggerimento di H
Una nuova tesi di dottorato viene a curare una parte importante del fenomeno del terrorismo rosso degli anni ’70, quella cioé costituita da Prima Linea. La recensisce il lavoro culturale.
Scrivere un saggio storico sull’esperienza di Prima Linea (Pl) è al tempo stesso un lavoro arduo e necessario. Arduo, perché Pl ha avuto un’origine complessa, che non si è immediatamente condensata in una linea univoca e monolitica: più che un filo, la sua storia appare come una fune composta da molti capi aggrovigliati, dalla quale pendono altre corde slegate. A ciò si aggiunga l’assenza di ricostruzioni storiche attendibili, combinata a una evidente ritrosia a narrare la propria storia da parte dei suoi attori (con poche eccezioni: Sergio Segio e, più di recente, Susanna Ronconi e Marina Premoli). Colmare questa lacuna nella storia dei movimenti rivoluzionari post-68 in Italia non è solo questione di completezza storiografica: si tratta di riconoscere che ogni rappresentazione storica è sempre parziale, sempre mediata dai documenti disponibili e dalla selezione che su di essi si opera.
Immagine: Wikimedia Commons
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.