Antonio Pellegrino su Linkiesta analizza la trasformazione politica di Orbán.
Pellegrino vede la Russia sotto la dittatura di Putin come «ered[e] dell’URSS». Quindi si interroga su come Orbán si sia trasformato da giovane anticomunista a quinta colonna dei vecchi nemici e sottolinea come questa sia solo una parte del suo percorso che lo ha portato ad essere il modello della destra illiberale.
Era il 2019 quando sul palco di “Atreju”, la festa nazionale di Fratelli d’Italia, Viktor Orbán ringraziava gli italiani per «aver scritto la canzone più bella sulla rivoluzione del ’56». Nemmeno il tempo di finire la frase, e il pubblico, compresa l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni, inizia a intonare “Avanti ragazzi di Buda” davanti al primo ministro ungherese che ascolta soddisfatto. “Avanti ragazzi di Buda” è una canzone scritta da Pier Francesco Pingitore nel 1966 e da subito diffusasi negli ambienti di destra. Il pezzo celebra l’insurrezione dei cittadini di Budapest contro l’invasione militare della Russia sovietica che inviando i carri armati nella capitale ha represso nel sangue il tentativo dei rivoluzionari di sottrarre il Paese dall’influenza del Cremlino.
Il fatto che a ricordare i ragazzi di Buda sia stato lo stesso uomo che oggi (come cinque anni fa) rappresenta la principale quinta colonna di Vladimir Putin nel Continente, lo stesso che da presidente del Consiglio europeo cerca di ostacolare in tutti modi la rivolta ucraina contro l’imperialismo russo, è insultante oltreché ridicolo. Viene da chiedersi, infatti, come sia possibile che il primo ministro di una nazione passata alla storia per la sua resistenza disperata contro l’aggressione russa fiancheggi gli eredi dell’Urss.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.