Su suggerimento di GiMa e MMM
Angelo Mastrandrea su Internazionale scrive a proposito del cinema di Perugia, aperto dopo 15 anni di inattività. I nuovi gestori lo hanno fatto diventare non solo un luogo dove si vedono film, ma un vero e proprio centro di aggregazione.
La storia del PostModernissimo non meriterebbe di essere raccontata se si fosse trattato solo del divertissement di un gruppetto di giovani amanti della settima arte. Non lo sarebbe neppure se fosse solo l’ennesimo, lodevole tentativo di arginare la chiusura di storiche sale cinematografiche. Per capirla bene bisogna fare un passo indietro fino al 2014. È stato in quell’anno che, mentre in tutta Italia sale storiche chiudevano una dietro l’altra sotto i colpi della crisi economica e del dilagare dei multisala, i due Frenguelli, Caldarelli e Mincigrucci, perugini doc e già impegnati nel settore cinematografico, hanno perfezionato la loro idea di creare un “cinema di comunità”, una sorta di bene comune modellato sui loro desideri ma da mettere a disposizione dei loro concittadini.
Immagine da Flickr
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