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Il professor Hilbertz e l’arca di corallo

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Il canale Youtube Atlas Pro, partendo da una descrizione del pianoro delle Mascarene nell’Oceano Indiano, introduce la vicenda dell’inventore Wolf Hilbertz e della “cybertettura”. Hilbertz, un architetto tedesco naturalizzato americano, era affascinato dall’idea di costruire una struttura architettonica che potesse “crescere” ed espandersi da sola e permettere di costruire nuove isole.

Dopo aver considerato la possibilità di stimolare la crescita dei coralli, inventò il meccanismo dell’ “accrezione minerale“: mettendo nell’acqua di mare due elettrodi, i minerali dissolti nell’acqua si concentrano attorno al catodo, trasformandosi in uno strato di carbonato di calcio. Hilbertz sosteneva che, usando pannelli solari, il processo potesse essere scalato al punto da formare intere isole.

In un articolo del 1997 immaginò che queste strutture artificiali potessero essere colonizzate, per esportare il calcare di cui erano costruite e offrire la possibilità di sfruttare le risorse minerarie del fondale e nuove opportunità di pesca: un processo che aveva l’ulteriore vantaggio di “catturare” della CO2 e, nelle giuste condizioni, poteva favorire l’ulteriore sviluppo dei coralli.

Per dimostrare le potenzialità della propria idea, Hilbertz promosse una spedizione scientifica ai banchi Saya de Malha, nell’Oceano Indiano, fra i cui scopi c’era proprio la creazione di un’ “arca di corallo” costruita in questo modo. Hilbertz riuscì a sviluppare alcune rocce, anche se il progetto, troppo macchinoso e costoso, non venne poi proseguito.

In futuro, potremo costruire delle nuove isole e dei nuovi banchi sommersi in questo modo? E con quali scopi?


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