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Il recupero della prima linea italiana sul monte Cimone

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Il 23 settembre 1916 il monte Cimone di Tonezza venne devastato dallo scoppio di una grossa mina austroungarica e oggi c’è un progetto per recuperare la trincea sul monte come racconta Il giornale di Vicenza.

L’esplosione spazzò via la vetta, creandone due minori, uccidendo oltre un migliaio di soldati italiani e coprendo parte della prima linea italiana che scendeva dal monte, dove vennero seppelliti vivi almeno 150 soldati.

Il silenzio della montagna è di tanto in tanto rotto dal ticchettio dei picconi che, come delle bocciarde, sembrano accarezzare le pietre, mentre appena si sente il rumore, breve e stentato, dei badili. Sul Cimone, a oltre 1.200 metri di quota, è in pieno svolgimento il progetto di scavo che, finanziato con 15 mila euro dalla Provincia, dovrebbe permettere di individuare e, poi recuperare, la trincea italiana di prima linea, dove, con lo scoppio della mina austroungarica, fatta brillare il 23 settembre 1916, trovarono la morte più di 150 Soldati.

È recentemente partita una indagine che interessa il crinale ovest che sale alla vetta del monte Cimone, che nel 1916 era occupato dalla trincea di prima linea italiana: un tratto di circa 100 metri lineari su pendio ripido e attualmente coperto da vegetazione. Si prevede di rimuovere i detriti fino ad una profondità di due metri, tanto quanto è lo strato depositato dall’esplosione della mina.

Si tratta di una ricerca che si baserà sulla cosiddetta Archeologia del Conflitto. Verranno infatti eseguite operazioni di documentazione archeologica in una “capsula del tempo”, ossia la scena immutata di uno degli eventi più drammatici della storia locale, con analisi su oggetti materiali e resti umani.


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