A cura di @cocomeraio.
La repubblica del Sudan del Sud o Sud Sudan è lo stato più giovane del mondo, ufficialmente indipendente dal 2011, anche se ha un proprio governo autonomo dal 2005. USA e Gran Bretagna favorirono la secessione delle zone abitate da cristiani e animisti allo scopo interrompere gli scontri interreligiosi che avevano insanguinato il Sudan per anni.
Malgrado le ingenti risorse petrolifere (le terze dell’Africa sub sahariana) il neonato stato ha avuto sin da subito notevoli problemi economici, dovuti alla completa assenza di infrastrutture, nonostante in passato il governo di Giuba abbia ricevuto finanziamenti da parte della comunità internazionale per ovviare a tale carenza.
A partire dal 2013 la situazione è peggiorata con lo scontro tra il presidente Salva Kiir dell’etnia Dnka e il suo vice Riek Machar, dell’etnia Nuer. La guerra civile che ne è seguita ha già provocato migliaia di morti e milioni di profughi.
Oggi la situazione è talmente drammatica che le notizie arrivano persino sulla stampa italiana che di solito ignora quanto accade in Africa su Repubblica viene pubblicato un appello dell’agenzia Habeisha in cui si denunciano le sopraffazione delle milizie nei campi profughi, sul Fatto Quotidiano l’agenzia Intersos parla di un disastro umanitario con centinaia di migliaia di persone a rischio fame, il Post racconta di come a Giuba si sia ripetuta la tragedia di Srebrenica quando nel luglio di quest’anno le truppe ONU non hanno protetto civili e operatori umanitari. In base alle resoconti delle Nazioni Unite una persona su 10 ha abbandonato il paese piagato anche dalle epidemie, e il consigliere speciale ONU per la Prevenzione dei Genocidi teme il rischio di un’ulteriore escalation nello scontro etnico.
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