A cura di @NedCuttle21(Ulm).
A causa dei danni provocati dall’intensa attività sismica degli ultimi anni ai luoghi in cui erano conservati, un gran numero di beni culturali mobili delle Marche è stato messo in sicurezza altrove. Ne parla un articolo pubblicato su Left.
L’elmo piceno di tipo corinzio appartenente alla collezione archeologica alla Pinacoteca “Scipione Gentili” di San Ginesio? Al Palazzo Campana di Osimo. La “Madonna del Carmine con Bambino e Santi” del XVII secolo nella Chiesa S. Sebastiano a Castelfantellino di Ussita? Nel deposito “V. Pennesi” di Camerino. Come la “Crocefissione con Santi” del 1724 di Baldassare Alvarez dalla Chiesa di Santa Croce al Sorbo di Ussita. La scultura lignea policroma del XVI secolo raffigurante il Gesù Ecce Homo, nella Collegiata di San Salvatore, a Sant’Angelo in Pontano? Nel Palazzo arcivescovile di Villa Nazareth a Fermo. Ancora, la “Madonna in trono con santi” di Eusebio da San Giorgio, del 1512, dalla Chiesa di San Francesco a Matelica? Nell’annesso convento.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.