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Indagine esplorativa sulla violenza ostetrica

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Su Il Bo Live Federica D’Auria e Antonio Massariolo illustrano i risultati di uno studio sulla violenza ostetrica nei paesi UE, coordinata dalla professoressa Patrizia Quattrocchi antropologa medica all’università di Udine.

Lo studio, condotto da SAAGE e finanziato dalla Commissione europea, rivela una scarsità di dati ufficiali e una mancanza di definizione uniforme di violenza ostetrica.

“Abusi verbali, mancanza di consenso informato ed eccessiva medicalizzazione sembrano essere le forme di violenza ostetrica più comuni in Europa”

“Un’altra forma di violenza molto diffusa riguarda la mancanza o l’insufficienza del consenso informato. Spesso le donne non acconsentono a ricevere determinati trattamenti, né vengono interpellate a riguardo”

Lo studio è accompagnato da un rapporto che presenta quattro casi studio sulla violenza ostetrica provenienti da Francia, Paesi bassi, Slovacchia e Spagna.

“Nella sezione conclusiva del report viene fornito un elenco di raccomandazioni utili a promuovere il contrasto alla violenza ostetrica a livello nazionale e internazionale. “Una delle principali raccomandazioni è rivolta all’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), al quale abbiamo chiesto di definire dei metodi di misurazione standardizzati sulla base dei quali i paesi UE possano condurre indagini a livello nazionale”, asserisce Quattrocchi. “L’impegno dell’Unione Europea sul fronte della violenza ostetrica non può comunque limitarsi alla commissione di documenti esplorativi come questo, ma deve tradursi anche nel finanziamento di progetti di ricerca a lungo termine”.


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