Un articolo di Hanna Duggal su Al Jazeera illustra le 100 città più inquinate al mondo, come l’inquinamento dell’aria venga monitorato e le misure per combatterlo.

Tra le 100 città più inquinate al mondo, 94 sono in India, Cina e Pakistan.

Ogni anno, una spessa coltre di smog copre la capitale dell’India, Nuova Delhi. La settimana scorsa la situazione era così grave per i 20 milioni di residenti che le autorità hanno deciso la chiusura delle scuole.

La concentrazione di particelle PM2.5 (particelle che danneggiano i polmoni delle persone) di Nuova Delhi è 34 volte i livelli considerati accettabili dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La foschia tossica è particolarmente grave durante l’inverno, quando gli agricoltori bruciano le stoppie lasciate nei loro campi.

Dell’inquinamento a New Delhi e delle sue cause parla anche Mridula Ramesh sulla BBC:

L’India perde ogni anno circa 95 miliardi di Dollari (84 miliardi di Euro) a causa dell’inquinamento atmosferico.

Da metà marzo a metà ottobre, quando la qualità dell’aria di Delhi varia da buona a moderata a tollerabile per i gruppi sensibili, le discussioni sull’inquinamento atmosferico e le sue cause sono poche.

Ma poi arriva l’inverno. L’inquinamento in qualsiasi città si mescola verticalmente nell’atmosfera, e l’altezza a cui questo accade si riduce di più della metà in inverno, aumentando la concentrazione delle particelle. Anche due nuove fonti nocive entrano nel mix: alla fine di ottobre, quando le piogge sono cessate, i venti cominciano a soffiare da nord-ovest, portando i fumi dei campi bruciati in città. Poi c’è il Diwali, il popolare festival delle luci, dove milioni di tirano petardi per festeggiare.

Entrambi questi giocano un ruolo importante nel picco di inquinamento. Nella prima settimana di novembre 2021, quando la qualità dell’aria di Delhi ha raggiunto il livello pericoloso, la combustione delle stoppie ha rappresentato il 42% delle emissioni di PM2.5 della città — queste sono particelle minuscole che possono entrare nei polmoni.