Su segnalazione di @Guglielma Bon
Sul New England Journal of Medicine, Lisa Rosenbaum riflette sul consenso informato, nel momento in cui questo non é solo un “accettare la terapia proposta”, ma diventa una scelta che il paziente deve compiere. È giusto -si chiede- lasciare scelte così complesse ai pazienti? Quanta informazione bisogna lasciar filtrare affinché la scelta non sia offuscata dalle emozioni? Come bisogna presentare i dati per permettere una scelta libera? Qual é il ruolo del medico in questo tipo di scelte?
Immagine da flickr
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