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Intervista allo street artist italiano Tellas

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Roberta Vanali, in un articolo su ArtTribune, intervista Tellas, street artist italiano apprezzato nel mondo.

Tellas, al secolo Fabio Schirru, è uno street artist originario di Cagliari, noto per il suo stile astratto e profondamente legato alla natura.

Fin dagli esordi, negli anni ’90, Tellas si è avvicinato al mondo dei graffiti, attratto dalla cultura hip hop e dalla libertà espressiva che offriva. Ma è durante gli anni universitari a Bologna che la sua arte prende una direzione più matura: abbandona le lettere e si dedica a composizioni murali più complesse, dove il paesaggio e la memoria diventano protagonisti.

Il legame con la Sardegna è centrale nella sua poetica. I colori del Campidano – il giallo dei campi aridi, il blu del cielo terso – si riflettono nelle sue opere, così come le pietre, che per lui evocano elementi ancestrali e spirituali, come i menhir. La sua arte non è mai decorativa: è una forma di dialogo con il territorio, un modo per restituire bellezza e riflessione agli spazi urbani.

Tellas riflette anche sul concetto di rigenerazione urbana. Pur riconoscendo il valore dell’arte pubblica, sottolinea che non basta un murale per trasformare un quartiere: servono interventi strutturali, politiche lungimiranti e coinvolgimento della comunità. L’arte, in questo contesto, può essere un innesco, ma non la soluzione.

Il viaggio ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita artistica. Ha lavorato in tutto il mondo, e da ogni esperienza ha tratto ispirazione, annotando idee e schizzi nei suoi taccuini. Da questa pratica è nato il libro Appunti, pubblicato nel 2020, che raccoglie 180 disegni realizzati durante i suoi spostamenti.

Negli ultimi anni, Tellas ha affrontato anche tematiche ambientali, come il cambiamento climatico, con progetti come Clima Estremo, una mostra del 2016 a Roma. Attualmente sta lavorando a una nuova serie, Patterns and Grids, che esplora l’incontro tra geometria e forme organiche.

La sua ricerca non si limita alla pittura: ha sperimentato con installazioni sonore e paesaggi acustici, e la musica è una costante fonte di ispirazione. Tra gli artisti che ama ci sono Loscil, Burial e Flying Lotus, capaci di creare atmosfere sospese e contemplative.

Infine, l’intervista tocca anche il tema dell’intelligenza artificiale. Tellas la considera uno strumento interessante, ma potenzialmente pericoloso, soprattutto per la sua capacità di manipolare l’informazione e influenzare la percezione della realtà.

In questo articolo di Wunderkammern, alcune immagini delle opere dell’artista sardo.


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