Dal 5 maggio al 2 luglio 2022, la Biblioteca Braidense ha presentato “L’idea della biblioteca. La collezione di libri antichi di Umberto Eco alla Biblioteca Nazionale Braidense”, una mostra che ha esposto per la prima volta al pubblico una selezione dei volumi antichi acquisiti dal Ministero della Cultura dalla famiglia di Umberto Eco nel 2018.
La mostra si è ormai conclusa, ma allo stesso tempo in Biblioteca è stato inaugurato lo “Studiolo”, uno spazio a disposizione degli studiosi, dove verranno conservati tutti i 1300 titoli rari, tra cui 36 incunaboli, libri stampati prima del 1500, provenienti dalla “Bibliotheca semiologica, curiosa, lunatica, magica et pneumatica” come la chiamava il grande intellettuale. Lo “Studiolo” preserva il più possibile la collocazione dei libri che Umberto Eco aveva ordinato nella sua casa che affacciava sul Castello Sforzesco a Milano.
La mostra intende celebrare l’importantissima acquisizione dei volumi antichi di Umberto Eco da parte della Braidense che si concretizza integrando le collezioni già esistenti in biblioteca, a partire da quelle riguardanti le opere del XV e XVI secolo.
Sempre nel rispetto delle volontà di Umberto Eco e della sua famiglia, la sua vasta collezione di oltre 35.000 libri moderni e l’archivio saranno in comodato d’uso all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum.
Il Sole 24 Ore in un breve video mostra la ricostruzione dello studiolo di Umberto Eco alla Braidense: ci sono anche il suo flauto, i bastoni, la lampada verde, i pupazzetti di Linus, fumetti di Mandrake, la scala, oltre ai 1.300 titoli rari.
Il video contiene un intervento di James M. Bradburne, architetto e museologo britannico che da luglio 2015 è direttore generale della Pinacoteca di Brera e dell’annessa Biblioteca Braidense.
Qui – ha aggiunto Bradburne – abbiamo evidenziato la sua passione per i libri come bibliofilo, il suo utilizzo dei libri come scrittore e la sua passione per l’importanza della biblioteca dalla quale non possiamo prescindere. Quindi questa mostra evidenzia il suo impegno personale per l’utilizzo del libro, non come un oggetto di pregio da esporre, ma come uno strumento di lavoro.
Infine l’Hufflington post pubblica alcuni video e interviste a Umberto Eco, tra cui quello diventato famoso come “La passeggiata di Umberto Eco nel suo bosco narrativo”.
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