Un articolo di Valigia Blu parla della memoria dei desaparecidos, vittime della dittatura argentina del 1976-83, e dei loro parenti. Il centro di detenzione dell’ESMA (Escuela de Mecánica de la Armada) è oggi un museo, e una sala è dedicata alle nascite che ebbero luogo là. Le prigioniere incinte, infatti, venivano lasciate in vita fino al momento del parto: dopo, loro erano ammazzate insieme agli altri, e i bambini dati in adozione. Le “madri (e nonne) di Plaza de Mayo”, che sfidarono la dittatura per chiedere giustizia per i loro figli ammazzati, ora sono coinvolte anche in progetti per aiutare i loro nipoti a riconnettersi con la loro famiglia biologica.
Da quel primo giorno in cui si ritrovarono in Plaza de Mayo, il 30 aprile 1977, le madri non hanno mai smesso di portare avanti il loro movimento pacifico di resistenza, non solo per cercare i loro desaparecidos, o un luogo dove piangerli, ma anche per chiedere verità e giustizia e portare avanti progetti di aiuto agli ultimi della società argentina.
(…) Quello che accomuna tutte quelle donne, oltre alla tragedia che hanno vissuto, al coraggio che hanno dimostrato, alla solidarietà con cui si sono sostenute, è la volontà di guardare anche avanti.
Un esempio di questo impegno è la creazione di una banca nazionale di dati genetici, dove i parenti di vittime della dittatura hanno depositato il proprio DNA: grazie ad essa 133 “bambini rubati”, oggi adulti, hanno ritrovato le proprie radici. Un nuovo progetto inoltre usa l’intelligenza artificiale per ipotizzare quale potrebbe essere il volto di questi bambini oggi.
Mediante una aplicación de Inteligencia Artificial (IA), el publicista Santiago Barros recrea en una iniciativa artística propia y por computadora cómo se verían los hijos que fueron robados a los perseguidos por la represión ilegal del último régimen de facto (1976-1983) en Argentina.
Casi todos los días sube esas imágenes a una cuenta de Instagram con el nombre de usuario iabuelas, en un juego de palabras entre la IA y la conocida asociación de Abuelas de Plaza de Mayo, integrada por las ancianas abocadas a la búsqueda de sus nietos sustraídos.
L’elezione di Javier Milei, a capo di una piattaforma che ridimensiona apertamente i crimini della dittatura, ha ovviamente causato sconcerto fra le nonne di Plaza de Mayo. Tuttavia, la loro associazione continuerà a perseguire i suoi obiettivi, e a cercare di dialogare col nuovo governo.
«Lo de ayer fue lágrimas y decaimiento, lo de hoy es lucha. Vamos a seguir a ultranza buscando a nuestros nietos robados durante la dictadura cívico militar, misión que tenemos, por la que hemos corrido riesgo de vida. Y no es que uno sea valiente, sino que tiene un amor enorme por esa generación diezmada», dijo en diálogo con Futürock.
«Nosotros seguimos a ultranza en nuestra tarea fundamental que es la búsqueda de los nietos, la búsqueda de la verdad y de la justicia», afirmó y aseguró que, como han hecho con todos los presidentes, van a pedir una reunión con el nuevo gobierno.
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