Su suggerimento di @Brisso.

 

Un articolo di Strade online molto critico rispetto alle parole della Carta di Milano. La Carta di Milano è un documento firmato in occasione dell’Expo. Le finalità sono quelle di impegnarsi verso politiche attive di sostentamento alimentare di cittadine e cittadini di tutto il mondo, il che implica una gestione delle risorse e un accesso alle stesse che sia equo, sano e sostenibile. La Carta si basa sull’idea di “sovranità alimentare”, la cui storia e definizione si può ritrovare nel sito della World Social Agenda. In questo quadro, la difesa delle politiche agricole e della terra diventa basilare, soprattutto in relazione alle scarsità di risorse per il futuro e alla crescita demografica che – statistiche alla mano – sembra aspettarci. L’articolo, però, si trova in disaccordo con la concezione “eurocentrica” che sta al di sotto della Carta e della sovranità alimentare (eppure, la dichiarazione di Nyéléni è entrata a far parte delle costituzioni di Ecuador, Venezuela, Mali, Bolivia e Senegal).

 

Al di là delle polemiche più recenti sui lavori, ecc., è forse infatti il caso di chiederci a cosa serve questo Expo sul cibo e quali sono le finalità politiche che ci sono sotto. La Carta di Milano ne è un pezzo importante.

 

Immagine CC BY-SA 2.0 di Swathi Sridharan da Wikimedia Commons