Su suggerimento di @Eva Orlowsky.
Tra i tanti omicidi avvenuti nella storia, uno dei pluriomicidi dimenticati, ma che hanno fatto molto scalpore all’epoca, è quello compiuto da Simone Pianetti (qui la pagina su Wikipedia), nel 1914. Pianetti è stato colpevole
Per l’uccisione del medico, del segretario comunale e di sua figlia, del giudice conciliatore, del parroco, del messo comunale si è parlato di un atto di anarchia. Di un attacco all’autorità costituita. […] Ma forse di tutte le fucilate esplose quel giorno, la più importante per aprire uno spiraglio nella mente dell’assassino fu l’ultima. Sparata a bruciapelo contro Caterina Milesi, una povera contadina che non voleva pagargli un sacco di farina, sostenendo – non sappiamo se a torto o a ragione -, che era andata a male.
Qui maggiori dettagli sulla sua storia: segnato dallo stacco culturale una volta tornato in Italia dopo anni di lavoro negli Stati Uniti, e prendendo spunto dall’omicidio compiuto da Gavrilo Princep – quello stesso omicidio che sarà la miccia della Prima guerra mondiale, Pianetti sembra più un giustiziere, che non un semplice pluriomicida.
Immagine “CCornello parrocchia Camerata” di Ago76 – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons
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