A cura di GiMa.
Fabio Chiusi su Valigia Blu analizza la bozza contro le “fake news” presentata al Senatotra gli altri, da Adele Gambaro, ex M5S.
Bisogna ringraziare la senatrice Adele Gambaro (di ALA-SCCLP) e i 27 co-firmatari del disegno di legge, presentato in conferenza stampa al Senato il 15 febbraio (non ancora assegnato a nessuna commissione), per combattere le “fake news” – meglio, “prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”. Il testo, pur se in bozza (o forse proprio per quello), è infatti il miglior dizionario attualmente disponibile per comprendere come un certo establishment politico (e giornalistico) concepisca Internet e la sua regolamentazione: come lo fraintenda, demonizzi, e cerchi di irregimentare così che diventi un innocuo strumento di trasmissione del consenso, invece che un libero canale di espressione del dissenso.
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