Machina ospita un articolo sul G8 di Genova del 2001 che parla dell’importanza dell’evento nella storia dell’Italia e del potenziale comunicativo perso del movimento, tentando di mostrare come i media abbiano influenzato la percezione del G8 e presentando una riflessione sulla commemorazione dell’evento.
Le giornate del G8 di Genova hanno segnato indelebilmente la storia di questo paese e di un movimento internazionale all’apice del suo successo. Da ventuno anni ogni ricorrenza ci pone di fronte alla necessità di ricordare l’omicidio di Carlo Giuliani, la repressione dei cortei autorizzati da parte delle forze dell’ordine, il massacro alla Diaz-Pertini e le torture nella caserma di Bolzaneto. Quale utilità può però avere la memoria se non scaturisce dalla realtà ma dalla narrazione filtrata e distorta che ne hanno fatto i mass media? (…) La stampa nazionale non ha compreso un fenomeno complesso come il movimento dei movimenti: ciò ha determinato un appiattimento dei contenuti e delle motivazioni che lo hanno reso il nuovo e temibile protagonista del nuovo millennio. A fronte di questa incomprensione i mezzi di informazione costruiscono attorno al G8 di Genova un’atmosfera carica di inquietudine e di timori, diventando gli amplificatori dei servizi segreti o di politici profondamente avversi al fronte della contestazione.
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