Il magazine online The Conversation pubblica un articolo dal titolo Oldest known human fingerprint discovered on ancient Neanderthal artwork – with help from Spain’s forensic police, nel quale si racconta come l’uso di tecniche forensi su un reperto paleontologico abbia portato alla scoperta del più antico esempio di arte figurativa realizzato da Homo neanderthalensis.
Nel sito archeologico di Abrigo de San Lázaro, vicino a Segovia, in Spagna, è stata ritrovata una pietra granitica che poteva ricordare un volto umano, sulla quale era presente un punto rosso nella zona del “naso”.
Gli studi dei paleontologi hanno chiarito che il punto rosso era fatto con dell’ocra, quindi non poteva derivare dai naturali processi di degradazione del granito; inoltre la pietra è stata trovata completamente priva di segni di utilizzo come martello o incudine. Gli scienziati del gruppo di studio, facenti parte dell’Università Complutense di Madrid e dell’Università di Salamanca, hanno utilizzato numerose tecniche di analisi per lo studio del reperto, fra le quali la mappatura 3D con scanner ad alta precisione, la fluorescenza a raggi X e la microscopia elettronica a scansione.
I risultati più sorprendenti, tuttavia, sono stati ottenuti con l’uso dell’analisi multispettrale. Questa è una tecnica utilizzata per le analisi in situ di opere d’arte, ma anche dalla Polizia Scientifica per lo studio delle tracce biologiche o altre indagini su reperti forensi. Il Commissariato Generale di Polizia Scientifica spagnolo ha quindi adattato l’analisi multispettrale per analizzare la pietra, ed ha scoperto una impronta digitale, perfettamente conservata nell’ocra rossa, riconducibile ad un maschio umano adulto.
By using this method, Samuel Miralles Mosquera, a forensic imaging expert, revealed a fingerprint that was invisible to the naked eye, printed directly into the pigment. The image was later analyzed by Mª Carmen Sastre Barrio, Encarnación Nieva Gómez, Mª Remedios Díaz Delgado and Elena Ruiz Mediavilla, identification specialists of the same team. They confirmed that it matched the fingerprint of an adult human male.
L’impronta digitale, datata a prima di 42.000 anni fa, impressa su una pietra scelta per la sua somiglianza ad un viso umano e non usata per altro, apre nuovi scenari per lo studio dell’espressione artistica e capacità di astrazione di Homo neanderthalensis, fornendo nuove prove per confutare l’idea, diffusa per decenni, che solo Homo sapiens possedesse capacità artistiche e di astrazione:
There is now a growing consensus that Neanderthals also possessed a complex symbolic repertoire, manifested through modified objects, use of pigments, ritual behaviours and other unambiguously symbolic expressions.
Ne parla anche un articolo di Le Scienze (per abbonati).


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