un sito di notizie, fatto dai commentatori

La risoluzione Ue sui regimi totalitari: buone intenzioni, pessima decisione

0 commenti

Su Valigia Blu, Matteo Pascoletti critica alcuni punti della risoluzione sui regimi totalitari approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 17 settembre.

L’interpretazione dei fatti storici non può essere decisa per via legislativa o dall’alto per accordo politico. È questo il punto sollevato, tra gli altri, dallo storico Guido Crainz su Repubblica. La risoluzione dà una rilettura semplificata, persino revisionista, del Patto Molotov-Ribbentrop, ponendolo come causa principale che «ha spianato la strada» allo «scoppio» della Seconda guerra mondiale. Ma fu un patto tra due nemici naturali che avevano bisogno di tenersi buoni a vicenda, consapevoli che sarebbe stato solo per poco tempo; nemici dei quali uno, l’Urss, era isolato politicamente dal resto d’Europa. Non fu certo l’accordo tra due malvagi supercriminali che si alleano a mo’ di supercattivi della Marvel, sebbene quell’accordo aprì – e non solo – da subito la strada per l’illegittima occupazione della Polonia da parte di Hitler.

Left pubblica un appello contro la risoluzione sui totalitarismi approvata dal Parlamento Europeo.

La risoluzione del Parlamento europeo approvata a grande maggioranza il 19 settembre scorso, su «importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa», è un atto politico e culturale sbagliato e da respingere con forza.

In primo luogo va detto che non spetta a un organismo istituzionale o politico affermare una determinata ricostruzione della storia. Questo è un compito che va lasciato al libero confronto tre le diverse interpretazioni e opinioni, alla ricerca degli studiosi. Un uso della storia che voglia imporre una determinata visione dei principali eventi del secolo scorso per farne armi per la battaglia politica immediata non dovrebbe avere cittadinanza in una vera democrazia.

In secondo luogo, le affermazioni riguardanti la storia del Novecento presenti nella risoluzione contengono errori, forzature e visioni unilaterali che sono inaccettabili. Vi si afferma che il “patto Molotov-Ribbentrop” del 23 agosto 1939, «ha spianato la strada allo scoppio della Seconda guerra mondiale». Si omette così qualsiasi riferimento al colpevole comportamento delle democrazie liberali di fronte alla politica espansionistica nazifascista.

Immagine da Wikimedia.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.