In venti minuti Cronache di Spogliatoio ripercorre la seconda metà della stagione 1998/99 della squadra maschile di calcio del Venezia e ricorda come la squadra allenata da Walter Novellino, con Maurizio Zamparini presidente e Beppe Marotta Direttore Generale, sia riuscita ad agguantare un’insperata salvezza in Serie A, grazie soprattutto a un inaspettato rinforzo giunto nel mercato di riparazione: Álvaro Recoba, detto Il Chino, giunto in prestito dall’Inter.
In un articolo de la Repubblica del 2 marzo 1999, scritto da Roberto Bianchin, si legge: “Il 20 gennaio alle 3 e un quarto del pomeriggio era finita davvero. Alla fine del primo tempo del recupero con l’Empoli, il Venezia perdeva in casa per 2-0 ed era praticamente in Serie B. Il pubblico del Penzo muto come a un funerale, Novellino con la valigia in mano, Zamparini una furia. Ma proprio lì, quando tutto doveva finire, tutto ricominciava”. Ed è da qui che partiamo per raccontarvi una storia di una cavalcata iniziata quando tutto sembrava essere finito e conclusa con una grande festa. È una storia piena di casualità, sliding doors, allineamento degli astri. Una di quelle storie che passano una volta sola o poco più. È la storia di un presidente che è stato definito “mangia-allenatori”, che nella sua carriera ne ha cambiati più di 60 in 32 anni di presidenze ma che quell’anno, incredibilmente, decise di non cambiare nonostante una situazione catastrofica. È la storia di un attaccante arrivato in comproprietà dal Milan, stravoluto da un giovanissimo Beppe Marotta e da Gianni Di Marzio che lo avevano strappato ai Rangers Glasgow dopo una serie infinita di telefonate che lo portarono quasi allo sfinimento, che fino a gennaio aveva fatto 0 gol ma che si trasformerà in eroe e leggenda per tutta la piazza. Ed è la storia di un ragazzino, uruguaiano ma con dei tratti orientali per cui dalle sue parti iniziano a chiamarlo, il ‘Cinese’, ossia ‘El Chino’, che resterà solo cinque mesi ma di cui i tifosi non si dimenticheranno mai, un po’ come quelle cotte estive durate una manciata di settimane ma che ancora non vengono scordate. È la storia di una città, che non vedeva la Serie A da 32 anni e che sembrava destinata a salutarla subito, che sembrava quasi essersi rassegnata al proprio destino, tanto da ammutolirsi come a un funerale verso le 3 e un quarto di quel freddo pomeriggio, in cui forse nessuno si sarebbe immaginato che solo una mezzoretta dopo sarebbe arrivata la resurrezione. Questa è la storia della salvezza del Venezia nella stagione 1998/1999, è la storia dei sei mesi più belli di sempre di ogni suo tifoso.
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