Un articolo del Venerdì di Repubblica, ripreso da Minima et Moralia, parla del libro La scoperta di Cosa Nostra, di Gabriele Santoro.
«La mafia in Sicilia si occupa anche del mercato dei fiori». A dirlo fu il giudice Cesare Terranova, l’uomo che aveva arrestato il “corleonese zero”, Luciano Liggio, antenato di Riina e Provenzano. Terranova, dopo due mandati parlamentari, deluso dalla politica, tornò in magistratura nel giugno del 1979, in tempo per essere ucciso tre mesi dopo a Palermo.
Immagine da Wikimedia.
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