La mucca è caduta ma non è morta

La scuola come ascensore sociale

La scuola come ascensore sociale

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La scuola in Italia risulta essere ancora determinante nell’ascensione sociale, ma sotto la media europea. Questo articolo pubblicato da Linkiesta riassume i risultati dell’ultimo studio dell’Inapp, dal quale emerge che l’ “investimento in istruzione migliora infatti le prospettive occupazionali dei giovani (20-34 anni) in ingresso nel mercato del lavoro“. Si riprendono poi le conclusioni già espresse in un articolo del Sole24Ore sull’impatto dello scarso orientamento formativo pre-universitario.

I laureati italiani, insomma, sono pochi e spesso con un curriculum poco spendibile, tanto che il tasso di occupazione è del 67%, 17 punti sotto la media europea, e la disoccupazione sfiora il 14%, più del doppio rispetto alla Ue. Tra quelli che lavorano, poi, in molti svolgono un’attività non in linea con il proprio percorso di studi o per la quale è sufficiente il diploma, con un contratto di primo impiego atipico in oltre un caso su tre (35,4%, come ha ricordato il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, in una recente audizione alla Camera).

«A pesare sui ragazzi è lo scarso orientamento formativo – commenta Alessandro Rosina, direttore del dipartimento di Scienze statistiche della Cattolica di Milano e curatore del “Rapporto giovani” dell’Istituto Toniolo – e un basso sviluppo di competenze tecniche e trasversali. Alto, infatti, è il numero di quelli che, potendo tornare indietro, sceglierebbero un corso diverso».


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