Su segnalazione di @frysalvi1.
In occasione della Finale di Coppa Davis (l’unico trofeo mancante nella bacheca di Re Roger) proponiamo un articolo di pagina2cento che racconta Federer partendo da David Foster Wallace.
La spiegazione metafisica è che Roger Federer è uno di quei rari atleti preternaturali che sembrano essere esenti, almeno in parte, da certe leggi fisiche. Validi equivalenti sono Michael Jordan, che non solo saltava a un’altezza sovraumana ma restava a mezz’aria un paio di istanti in più di quelli consentiti dalla gravità, e Muhammad Ali, che sapeva davvero «aleggiare» sul ring e sferrare due o tre jam nel tempo richiesto da uno solo. Dal 1960 in qua ci saranno altri cinque o sei esempi. E Federer rientra nel novero: nel novero di quelli che si potrebbero definire geni, mutanti o avatar.
Immagine da Wikimedia, citazione da Roger Federer as religious experience.
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