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L’Australia contro i gatti

L’Australia contro i gatti

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Un articolo pubblicato su Il Tascabile discute la scelta da parte del governo australiano di eliminare, entro il 2020, 2 milioni di gatti.

[…] Che i gatti siano un problema nelle piccole isole e in continenti dove le prede non si sono coevolute con loro è però un dato di fatto, incontrovertibile, su cui la letteratura scientifica non ha dubbi. Che i gatti siano la “maggiore singola minaccia per gli ecosistemi australiani” invece è abbastanza più discutibile. La frase è di Gregory Andrews, il Commissario per le Specie a Rischio australiano che ha messo su l’intera crociata anti gatto. Il ruolo di Commissario per le specie a rischio è stato creato specificamente per Andrews da Greg Hunt, ex ministro per l’ambiente, nel 2014. Solo che Andrews non è un esperto di conservazione, e neanche di gatti. È un ex burocrate ministeriale, ex consigliere di politici di centro-destra, in particolare dell’ex primo ministro Howard, che concluse la sua carriera politica con accuse di razzismo nei confronti degli aborigeni. Con l’aiuto di storie mai dimostrate e messe intenzionalmente in giro da Andrews, Howard commissionò un rapporto su presunti abusi sessuali tra le comunità aborigene. Analisi successive rivelarono come l’intera storia fosse un tentativo di controllo dei territori aborigeni. Di Andrews non abbiamo poi saputo molto altro, fino al giorno in cui ha deciso di eliminare 2 milioni di gatti.

 


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