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L’avventura coloniale zarista in Africa [EN]

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Se l’imperialismo russo in Asia è tema ben noto, molto meno conosciuti sono gli sforzi zaristi di prendere parte alla grande spartizione dell’Africa successiva alla Conferenza di Berlino del 1884. La vicenda è raccontata in un articolo di Military History, e sintetizzata in un lungo thread su twitter.

In January 1889, a solemn flag-raising ceremony was held in Djibouti. A flag of three horizontal bands – red, blue, and white – was raised over the fort of Sagallo, symbolizing the African territory’s annexation “for eternity” by its new colonial overlord, the Russian Empire.

Il responsabile di quest’annessione era Nikolai Ivanovich Ashinov, un avventuriero cosacco che negli anni precedenti aveva cominciato a prestare attenzione alla regione del Mar Rosso: dopo l’apertura del Canale di Suez la zona stava diventando sempre più strategica, in particolare per gli arcinemici dei Russi, la Gran Bretagna, e la presenza di una Chiesa Ortodossa in Etiopia faceva sperare di trovare degli alleati locali. Ashinov si mosse in un contesto molto mutevole, in cui Egiziani, Etiopici, Italiani, Inglesi e Francesi cercavano di affermarsi. Alla fine il cosacco riuscì a ottenere l’appoggio di una parte dell’establishment russo, e condusse un gruppo di soldati, coloni e monaci sulla costa dell’Africa Orientale, dove un vecchio forte abbandonato dagli Egiziani fu solennemente ribattezzato “Nuova Mosca”.

I rapporti con la popolazione locale diventarono molto presto ostili, e i Francesi, che stavano affermando la loro presenza in zona, ne approfittarono per scacciare gli intrusi. Nel giro di un mese “Nuova Mosca” capitolò sotto un bombardamento navale, e lo zar, che era sempre stato attento a mantenere un certo grado di “plausible deniability”, sacrificò la colonia al perseguimento di buoni rapporti con Parigi (i due paesi avrebbero di lì a poco stabilito un trattato di alleanza). Ashinov dovette tornare in patria, e anche se la Russia continuò a esercitare un po’ di soft power nel Corno d’Africa, non tentò più di espandersi territorialmente in zona.


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