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Le alci sono una specie invasiva in Colorado?

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Le alci sono state reintrodotte in Colorado tra il 1978 e il 2012 e attualmente la loro popolazione in questo stato supera i 3.000 individui. Sapiens racconta come la presenza delle alci sollevi preoccupazioni e interrogativi, in un articolo che esamina anche come interpretare i documenti storici e i reperti archeologici per determinare se questi animali siano originari di quella regione.

La presenza delle alci in Colorado ha sollevato preoccupazioni per il loro impatto sulla vegetazione, in particolare nelle aree umide e ripariali, che sono cruciali per altre specie come i castori.

Mostly absent from Colorado in the mid-20th century, moose were introduced by state wildlife officials into northern and western Colorado in a series of relocations between 1978 and 2012. Today more than 3,000 moose live in the state, and sightings are regularly reported as far south as New Mexico.

Ma le alci in Colorado sono da considerare come come una specie invasiva, dato che ci sono prove storiche e archeologiche che suggeriscono una presenza di lunga data nella regione?

So far, the default answer given in public discourse, particularly from park and wildlife officials, has been “yes.” As a recent piece in Smithsonian magazine put it, although “the animals appear in a few scattered accounts from settlers in the mid-1800s,” officials “generally agree that Colorado never supported a breeding population.” In the past, similar arguments have been offered for moose living Wyoming and Idaho. But the basis of this view is not especially clear.

Nonostante  documenti storici citino la presenza dell’alce in Colorado prima del ventesimo secolo, l’importanza  di tali osservazioni è frequentemente messa in dubbio. Basarsi su documenti che descrivono incontri con le alci non è infatti un indicatore valido per valutare correttamente la presenza storica dell’alce nel paesaggio del Colorado.

Milton Estes, an early settler of what became the town of Estes Park, recorded an encounter with a moose in the 1860s. After shooting the moose, Estes wrote that the animal wandered in from “the north country” and that it was the “first and only moose” to have been killed that far south.

Le alci vivono in aree con densità di popolazione bassa e ovviamente gli incontri con gli esseri umani erano rari, anche in zone dove questi animali erano ampiamente diffusi.

Yet a critical look at these historic records shows that moose sightings in what eventually became Colorado were not quite as rare as Estes and others inferred. In fact, a World War II–era summary noted records of moose in different corners of the Southern Rocky Mountains in 1871, 1887, 1933, and 1941. Certainly, it’s possible that each of these mentions represented isolated observations of roving bachelor moose. But even if so, they demonstrate the persistent low-level presence of moose in many areas of the Colorado Rockies over the last 150 years. And in the 1940s, at least some biologists viewed moose as a native taxon that had recently been extirpated.

La questione se gli avvistamenti storici di alci in Colorado rappresentino incontri sporadici con individui isolati o interazioni occasionali con piccole popolazioni stanziali richiede secondo l’articolo una risposta basata su dati scientifici validi, non sulle riflessioni di diaristi dell’epoca.

Gli archeologi hanno inoltre portato alla luce resti di alci risalenti a più di 9.000 anni fa nel sito di Jurgens, nel nord-est del Colorado e i ricercatori potrebbero utilizzare i reperti fossili per determinare se le alci si sono diffuse in tutta la regione durante questo ampio lasso di tempo.

But doing so is not a simple matter. In the fossil record, absence of evidence is not evidence of absence. Colorado has few facilities where experts can identify mammal species based on their bones. Furthermore, specialists have not analyzed many ancient assemblages of animal bone in a way that might clearly distinguish moose from other related taxa such as elk.

Nonostante queste difficoltà, la documentazione archeozoologica offre indizi di una presenza storica dell’alce nella regione.


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