Su suggerimento di @Hater Parisi.
Abbiamo parlato già del Messico, del rapimento dei 43 ragazzi a Iguala, nel settembre 2014, di cui il procuratore generale ha reso pubblici i file delle indagini. Abbiamo parlato anche dello stato di pericolo in cui vivono i giornalisti, per via della tragica e violenta morte di un giornalista, un’attivista e due donne. Quest’articolo riprende la notizia della morte dei 43 ragazzi, parlando di un reportage sulle armi utilizzate per ucciderli.
Delle duecento armi da fuoco sequestrate alla polizia locale dopo l’attacco, trentotto arrivano dagli stabilimenti di Oberndorf am Neckar. Anche la polizia messicana ha in dotazione il fucile della HK, ma non nel Guerrero, almeno sulla carta. Il Ministero degli Affari Esteri tedesco ha infatti posto il veto sull’esportazione d’armi nelle zone critiche del Messico, gli Stati di Guerrero, Jalisco, Chiapas e Chihuahua, appunto, dove da anni si denunciano gravissime violazioni dei diritti umani.
Immagine “Marcha “Júrame que no te rindes” 05” di Lameirasb – Opera propria. Con licenza CC0 tramite Wikimedia Commons
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