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Le minacce di Nicolai Lilin ai giornalisti RAI

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David Puente su Open commenta le ultime dichiarazione di Nicolai Lilin.

Lilin è uno scrittore, conosciuto soprattutto per il suo romanzo Educazione siberiana. Dall’invasione russa dell’Ucraina ha sposato tesi sempre più filorusse, usando YouTube (dove ha circa novantamila sostenitori) e Telegram come piattaforme.

Dopo l’apertura in Russia di un procedimento penale contro Stefania Battistini e Simone Traini (i giornalisti RAI che hanno seguito l’invasione ucraina della regione del Kursk), Lilin ha pubblicato video dove paventa conseguenze per i due.

Se voi entrate sul territorio della Federazione russa all’interno di forze terroristiche, sarete trattati così come vengono trattati di solito i terroristi. Quindi iniziate il contro alla rovescia perché secondo me per tutti voi questa è una probabile situazione futura.

Io non voglio augurare assolutamente nessun male, io spero che queste persone vivranno per la vita, fino alla vecchiaia. Spero che questa gente potrà anche riflettere sugli errori che sono stati fatti. Però io so benissimo come funziona in Russia, so benissimo chi sono i russi e come loro agiscono quando si arrabbiano, quando vengono colpiti — diciamo — al cuore, reagiscono abbastanza duramente.

E quindi il mio sincero augurio a questi giornalisti italiani che hanno fatto questo lavoro di propaganda filo-nazista è di stare molto attenti: non accettate il tè dalla gente sconosciuta, fate attenzione al bar, fate attenzione dove mangiate, fate attenzione alle nuove amicizie, perché può darsi che contro di voi stanno già lavorando gli agenti operativi di GRU, che sono i servizi segreti militari. E se loro veramente vi hanno preso come un incarico, state certi che in un anno, due anni, tre anni, cinque anni, comunque vi troveranno e vi faranno a pezzi — a loro modo ovviamente, io dico in modo metaforico, non in modo, diciamo, concreto.

Puente vede paralleli con altri giornalisti finiti nel mirino del regime di Putin:

L’avvertimento di Nicolai Lilin conferma come la Russia abbia agito in passato contro giornalisti indipendenti e scomodi al Cremlino, come nel caso di Anna Politkovskaja, la giornalista di Novaja Gazeta assassinata sotto casa da un gruppo di sicari il 7 ottobre 2006. Uno di questi, nel dicembre 2023, è stato graziato ed è tornato in libertà dopo aver combattuto in Ucraina.


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