“Riformista” è un termine piuttosto vago, a partire dal fatto che ogni riforma, in sé, non è garanzia di virtù: ci possono essere riforme buone e cattive, migliorative e peggiorative. Eppure su quel termine, che assomiglia molto a un sacco vuoto che ognuno riempie con quello che gli pare, ci si accapiglia e perfino ci si accoppa, a sinistra, da più di un secolo, di solito secondo questo criterio: se sei riformista vuol dire che hai rinunciato a fare la rivoluzione, dunque a cambiare per davvero le cose – ed ecco che “riformista” diventa quasi sinonimo di traditore. La replica dei riformisti è sempre stata, grosso modo, “chi troppo vuole nulla stringe”: l’unica maniera per cambiare concretamente il mondo è
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Fonte: il Post Ok Boomer
Le rivoluzioni non sono ancora finite
5 Dic 2023 • 28 commenti
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