Un articolo di Business Insider illustra le fosche prospettive dell’economia cinese. Per anni la crescita economica della Cina è stata considerata inevitabile e inarrestabile, ma ora il paese sta affrontando vari problemi. La bolla immobiliare in corso rischia di far crollare il valore dei risparmi privati, e sta deprimendo la domanda. Ci sono segnali di una crescente deflazione, che renderà problematico tornare a crescere. Sullo sfondo, l’invecchiamento della popolazione sarà sempre più un problema. Non è chiaro né quanti margini di manovra abbia Pechino per evitare la deflazione, né se la sua leadership voglia farlo, o se al contrario sia ideologicamente contraria a sostenere con soldi pubblici la domanda privata. Quel che è certo è che il mondo, dopo essersi abituato a una Cina in costante ascesa, dovrà ora relazionarsi con un paese alle prese con una crisi profonda.
“La deflazione in Cina è la deflazione della speranza, la deflazione dell’ottimismo. È una crisi psicologica”, mi ha detto Minxin Pei, professore di scienze politiche al Claremont McKenna College.
Le conseguenze non saranno limitate alla Cina. Poiché la crescita del paese ha fatto affluire denaro in tutto il mondo negli ultimi decenni, la contrazione della sua economia sta creando un effetto domino nei mercati globali. Gli investitori stranieri che hanno contribuito a sostenere l’ascesa della Cina stanno cercando di evitare che questa crisi colpisca i loro bilanci, e i governi di tutto il mondo stanno iniziando a mettere in discussione la narrazione della Cina come il futuro dominante.
Quello che Pechino farà, o non farà, per combattere questa malattia determinerà il corso dell’umanità nei decenni a venire.
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