O almeno così la pensava Alexander Hamilton, che sul numero 68 del Federalista spiegava perché i padri fondatori degli Stati Uniti avevano optato per un sistema indiretto, con grandi elettori, allo scopo di minimizzare il pericolo di indebite influenze e sollecitazioni, di tumulti e disordini, di passioni, intrighi e corruzione. Alla fine per un ottimista Hamilton
” esiste una notevole probabilità di vedere tale carica costantemente ricoperta da persone che si distinguano per virtù o meriti intrinseci.”
Ne parla sul suo blog Arnaldo Testi, professore di Storia degli Stati Uniti d’America presso il Dipartimento di Storia moderna e contemporanea della Università di Pisa.
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