Fewer deaths in Veneto offer clues for fight against coronavirus
di LaVerdeIrlanda
Questo articolo apparso sull’Irish Times prova a spiegare come le diverse strategie adottate dalla Veneto e dalla Lombardia abbiano portato a tassi di mortalita’ completamente diversi, nonostante le due regioni avessero avuto i primi focolai di coronavirus in contemporanea.
“Struck by a human catastrophe unseen in Europe outside of war, with military trucks taking away corpses from the city of Bergamo, Lombardy has a death rate of 17.6 per cent.
Nearby Veneto’s stands at 5.6 per cent. While virologists caution that the percentage death rate is closely tied to the level of testing, they also attribute the gap to other factors, such as Veneto’s reluctance to hospitalise compared with its neighbour.”
From Me to We: in an Emergency, Collectivise to Survive
di Cocomeraio
Tre professori di psicologia sociale su novaramedia.com scrivono di quale sia il giusto atteggiamento da assumere
How can the response to the Covid-19 outbreak be more effective? There are concerns about both over-reaction (so-called ‘panic buying’) and under-reaction (seemingly irrational complacency over compliance with distancing and isolation measures). But the real choice we face is not between rationality and irrationality, but between individualism and collectivisation.
Science Isn’t A Clear-Cut Pandemic Guide
di Perodatrent
Bloomberg pubblica un’opinione sulla differenza tra i modelli predittivi dell’epidemia da coronavirus in UK sviluppati dall’Imperial College e dall’Università di Oxford.
Il governo britannico ha sempre affermato di essere stato guidato dalla scienza nelle decisioni prese alle varie tappe dell’epidemia di Covud-19, ma al pubblico “la scienza” è apparsa piuttosto insicura riguardo alle sue previsioni.
The language of models, and modelers, is at odds with the demands and communication style of the world of politics and policy. The complexity of models — and their underlying uncertainty — gives rise to misunderstandings and, when leaned on too heavily, to policy mistakes.
Il Regno Unito aveva scelto una strategia basata sul concetto di “herd immunity”, ma uno studio dello Imperial College che prevedeva un numero elevato di morti ha convinto il governo ad adottare una strategia simile a quella di altri paesi già colpiti dall’epidemia.
Pochi giorni dopo, era comparso uno studio dell’Università di Oxford, che invece dava come possibile che la “herd immunity” fosse già stata raggiunta, stimando che i contagiati asintomatici erano già un numero sufficiente per sostenerla.
With competing models from teams of highly respected experts, constant updates and course corrections, it’s no wonder we struggle to make sense of what these models are telling us. It helps to understand what goes into the models and what they do and don’t do.
Cosa fare se ci troviamo di fronte a due modelli che predicono esiti così differenti?
This, really, is the rub: Models require interpretation. The world of scientific modelers looks so neat — pristine sloping lines on two-dimensional axes that tickle our love of pattern recognition and cause-effect. Only, that’s deceptive; it simply masks all the uncertainty. Modelers and scientists of all kinds accept that uncertainty is infused in everything they do. They also cope with it better than most, naming their assumptions, setting parameters and changing them as more data becomes available.
Those of us outside their bubble want to assuage our uncertainty, even banish it.
Immunità di gregge e darwinismo sociale
di Nedcuttle21(Ulm)
In un articolo pubblicato su Il Tascabile, Franco Palazzi, ripercorrendo la storia del darwinismo sociale nelle sue varie declinazioni, prova a svelare la matrice ideologica dietro le affermazioni di Boris Johnson e Dominic Cummings circa la gestione nel Regno Unito dell’epidemia da Covid-19.
Perché il coronavirus segnerà la fine dei giornali di carta
di Qfwfq
Un articolo di Startmag parla delle conseguenze della pandemia Covid-19 per il settore dei giornali.
Quell’assurda delibera lombarda che ha infettato le case di riposo
di Il Guada
«Chiederci di ospitare pazienti con i sintomi del Covid 19 è stato come accendere un cerino in un pagliaio: quella delibera della giunta regionale l’abbiamo riletta due volte, non volevamo credere che dalla Regione Lombardia potesse arrivarci una richiesta così folle».
Luca Degani è il presidente di Uneba, l’associazione di categoria che mette insieme circa 400 case di riposo lombarde. La sua è un’accusa precisa. Tira in ballo le responsabilità dell’assessore alla Sanità Giulio Gallera e del presidente Attilio Fontana.
Ne parla il Quotidiano del Sud.
Dal Post
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Anche in Toscana sarà obbligatorio indossare la mascherina protettiva nei luoghi pubblici
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