A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Un articolo pubblicato su Internazionale illustra i risultati di uno studio sulle disuguaglianze realizzato da un centinaio di ricercatori che contribuiscono allo sviluppo del progetto di ricerca denominato World inequality database (Wid). Lo studio copre un arco temporale che va dal 1980 al 2017 e riguarda 38 paesi europei.
[…] Lo studio copre il periodo che va dal 1980 al 2017, durante il quale il modello europeo è stato messo alla prova da due shock: l’integrazione dei paesi ex socialisti dell’est e la grande crisi economica del 2008. E registra alcune tendenze: il gigantesco salto in avanti dei ricchi, ossia dell’1 per cento più ricco della popolazione, che in questo arco di tempo si è preso una ricchezza pari a quanto guadagnato da metà della popolazione europea, quella che fa parte della fascia più bassa del reddito; un aumento dei poveri complessivamente limitato, ma più sensibile nell’est e nei paesi del sud, tra i quali l’Italia; una convergenza tra paesi lontana dall’essere realizzata; differenze crescenti. Ma grazie alle tecniche di misurazione e alla lunghezza del periodo esaminato, dietro queste tendenze il Wid fa emergere tensioni e strappi anche più rilevanti. Nonché un confronto con gli Stati Uniti che riserva qualche sorpresa.
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