Un articolo di Valigia Blu ripercorre la storia, non ancora conclusasi, di un curioso hacker – o gruppo di hacker – politicizzato noto in rete come Phineas Fisher.
“È ancora possibile attaccare il sistema e farla franca”
(Phineas Fisher/HackBack)La prima apparizione è stata il 3 agosto 2014. Su Twitter sbuca un account, @GammaGroupPR. Il riferimento (che allora pochissimi potevano cogliere) è a una azienda anglotedesca, GammaGroup, che vende uno spyware, un software spia, usato dai governi per infettare e intercettare tutto ciò che passa su uno smartphone o un computer di un indagato. All’epoca si tratta di un settore – quello degli spyware o trojan a fini di indagine, in Italia detti captatori informatici – ancora poco noto e discusso, anche se da un paio di anni erano iniziati a uscire alcuni studi da parte di ricercatori e attivisti proprio sulle aziende che vendevano tali strumenti, e sui loro clienti, inclusi Stati autoritari e accusati di violare i diritti umani. GammaGroup produceva una suite di spyware nota come FinSpy/FinFisher, che vendeva a vari governi.
Immagine da Wikimedia.
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