A cura di @Ander Elessedil
Le Scienze traduce un articolo a firma Zeeya Merali apparso su Nature.
Analizzando i dati di LIGO, l’osservatorio statunitense sulle onde gravitazionali, alcuni ricercatori ritengono che un eco, rilevato in tutti gli eventi, sia la prova che la relatività generale non funziona all’orizzonte degli eventi di un buco nero. I dati sono preliminari e gli stessi proponenti dell’idea parlano di possibile rumore che sparirà con future rilevazioni. Fra un paio di anni sapremo se è un abbaglio o l’indizio di qualcosa di particolare.
Gli echi potrebbero essere una coincidenza statistica, e se dietro di essi c’è rumore di fondo casuale, dice Afshordi, allora possibilità di osservare questi echi è di circa 1 su 270, o 2,9 sigma. Per essere sicuri che non si tratti di rumore di fondo, questi echi dovranno essere individuati nelle future fusioni buchi neri. “La cosa buona è che presto arriveranno nuovi dati di LIGO con una migliore sensibilità, quindi dovremmo essere in grado di confermare o escludere questa possibilità entro i prossimi due anni.”
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