Padova — Una famiglia di origine tunisina, con due figli piccoli, era costretta a dormire in macchina: usciti dal sistema di accoglienza perché in possesso di contratto di lavoro, non riuscivano però ad ottenere un immobile in affito. Un intervento di sostegno era però giunto, e possono ora vivere in un appartamento affittato a prezzo onesto.
Tutto ciò sarebbe rimasto nell’anonimato benefico, se non fosse stato pubblicato un articolo sull’organo della CGIL Collettiva, che riepilogava la storia rivendicandone il merito. Ciò ha causato la replica piccata dell’immunologa Antonella Viola, che ha chiarito in un post su Facebook come in realtà fossero stati lei e il marito ad interessarsi del caso:
Leggo su un articolo […] (che) la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione.
Bellissimo, peccato che sia tutto falso. Io e mio marito abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma, portandoli dapprima in casa nostra, dove abbiamo convissuto per un mese, e poi comprando un appartamento che andasse bene per le loro esigenze per poterlo affittare ad un prezzo onesto. Non ho mai visto la Cigl, né la Caritas né alcuna altra associazione.
Dopo aver biasima la «speculazione» e il «prendersi dei meriti inesistenti», Fanpage rende nota di come siano poi giunte le scuse della CGIL.
La Cgil si è poi scusata con Viola, addebitando ad un errore di comunicazione l’articolo pubblicato, nel quale si voleva dar conto del fatto che anche la Fillea Cgil si era interessata alla vicenda.
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