A cura di @Uqbal.
La ricerca sull’intelligenza artificiale ha ripreso a trottare magnificamente dopo il suo lungo inverno tra gli anni ’80 e ’90, ma siamo ancora lontani da HAL 9000, poiché un cervello umano rimane infinitamente più efficiente anche della più sofisticata IA, a parità di calcolo.
Ma le cose si muovono. Nel dubbio se affidarsi a IA con modelli causali o ad IA model free, si stanno aprendo nuove strade. Nicola Nosengo ce ne illustra qualcuna su Il Tascabile.
“I modelli spiegano perché gli esseri umani siano, a parità di potenza computazionale, enormemente più efficienti delle macchine nell’imparare. Un bambino impara a riconoscere i gatti dopo averne visti due o tre, non milioni. Impara a parlare in un tempo sorprendentemente veloce. E i campioni di Go, quelli che ora AlphaGo umilia, sono diventati campioni giocando al massimo qualche migliaio di partite, non i milioni su cui si è addestrato il sistema di deep learning.”
Immagine da Max Pixels.
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