L’ispirazione per Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia venne a Leopardi leggendo una recensione su una delle prime riviste scientifiche d’Europa, il Journal des savants. Si trattava di un articolo dell’Abel-Rémusat su Voyage D’Orenbourg à Boukhara, fait en 1820, resoconto di un viaggio del barone russo Georges de Meyendorff tra la popolazione nomade dei kirghisi, che abitava la sponda destra del fiume Oxus. Secondo l’articolo, i pastori della zona erano soliti passare la notte (così si legge nel brano riportato in francese nello Zibaldone) “seduti su una pietra a guardare la luna, e a improvvisare parole assai tristi su arie che non lo sono da meno”.
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